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Prospettiva sul comparto travel

Un’analisi, tratta da varie fonti di informazione sul comparto turistico e sull’attuale situazione di mercato

Molte sono le fonti di informazione che stanno dedicando spazi importanti al mercato turistico post pandemia e alle difficoltà che il mercato sta affrontando, anche in seguito ad un aumento della domanda che apparentemente sembrava aver placato la crisi pandemica.

Tuttavia, proprio in funzione della pandemia, tantissimi settori del comparto travel, dall’hotellerie, alle compagnie aeree sino ad arrivare al settore fieristico, devono far fronte al forte contrasto tra l’inattesa crescita delle prenotazioni con difficoltà strutturali quali: la carenza di personale, l’aumento di costi dei biglietti e dei servizi di terra.

Il cambiamento parte sicuramente da una mutazione profonda dei processi e dalle oggettive variazioni interne ai principali fornitori di mercato, che impattano fortemente sul reperimento delle soluzioni di viaggio.

Vediamo più nel dettaglio, settore per settore, cosa sta accadendo in questo momento di forte contrasto tra una impennata della ripresa e le criticità operative.

Un recente sondaggio di giugno Business Travel Recovery di GBTA ci illustra quanto segue: “Man mano che il COVID-19 diventa più gestibile in molte regioni, aziende e dipendenti stanno tornando a viaggiare per affari, alimentati dalla necessità di tornare al lavoro. Tuttavia, ora stiamo vedendo entrare in gioco altri fattori oltre al COVID-19 che potrebbero influenzare la velocità e la traiettoria di ripresa per i viaggi di lavoro mentre ci avviciniamo alla seconda metà del 2022″, ha affermato Suzanne Neufang, CEO, GBTA.

Infatti, alla criticità post pandemica sopra citata si integrano le problematiche legate al conflitto in Ucraina, che ha aggiunto tempo e costi per molte compagnie che viaggiano tra l’Europa e l’Asia, scoraggiando i viaggi a lungo raggio. Eurocontrol, il gestore del traffico aereo europeo, stima che evitare lo spazio aereo russo per un volo tra Parigi e Tokyo, aggiunge più di 1000 miglia nautiche e 150 minuti, impattando ovviamente sull’organizzazione di voli internazionali e trasferte di lavoro

Recentemente al quadro globale, l’avvento del vaiolo delle scimmie, sebbene solo pochi paesi abbiano introdotto restrizioni di viaggio, ha portato il direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Hans Kluge, ad allertare i travel provider che nell’UE possono essere applicate restrizioni più severe se il fenomeno dovesse emergere.

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Il comparto aereo

Tra i principali fattori che impattano sul mercato delle compagnie aeree non troviamo solamente la mancanza di personale di bordo o di terra. Fattore ulteriormente determinante è l’aumento dei costi che ha provocato incrementali complicazioni. L’inflazione sui prezzi dell’energia e del carburante contrasta infatti con la crescita delle prenotazioni. Sfortunatamente, tuttavia, con l’inizio dell’estate nell’emisfero settentrionale e con le restrizioni ai viaggi globali ormai quasi del tutto revocate, tutti coloro che sono coinvolti nell’aviazione in tutto il mondo stanno raggiungendo quasi quotidianamente i limiti delle risorse attualmente disponibili. E il ramp-up del complesso sistema di trasporto aereo da quasi zero ad oggi quasi il 90 per cento crea disagi operativi.

La mancanza di personale coinvolge non solo le compagnie aeree ma anche le società aeroportuali e di handling, carenza che costringe i passeggeri a lunghissimi tempi di attesa ai controlli di sicurezza, all’imbarco e allo sbarco con conseguente rischio di perdita delle coincidenze dei voli prenotati

Cosa raccontano importanti fonti giornalistiche sul comparto aereo

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Il comparto alberghiero:

Non meno impattato il settore alberghiero. Alcune strutture alberghiere non hanno riaperto a causa della riduzione del personale dovuto alla pandemia comportando ovviamente una oggettiva difficoltà nel reperimento delle soluzioni di viaggio.

Cosa ci mostra un recap dell’ultimo Barometro della crisi di Federlaberghi?

Post pandemia, gli hotel hanno aumentato i prezzi per compensare il precedente fermo attività e il costo dei protocolli di sanificazione, il che comporta una maggiore difficoltà nel trovare disponibilità in policy.  Inoltre, il forte turnover del personale alberghiero, con impiego di risorse con minore esperienza, crea intoppi nella accettazione e finalizzazione dei pagamenti, con conseguente necessità di interventi diretti (e spesso molteplici) da parte del team, e quindi allungamenti dei tempi di lavorazione.

(fonte immagine Centro Studi Federalberghi 14 giugno 2022)

Articoli di mercato riguardanti il comparto Alberghiero

Il settore Fieristico

La ripresa del mercato di fiere ed eventi in tutta Italia (ad es. la Fiera del Mobile a Milano in Aprile) comporta ulteriori complicazioni nel reperire soluzioni di viaggio: gli hotel sono spesso pieni e/o a prezzi elevati, aumenta la richiesta di NCC e molti servizi non si possono confermare.

Trasporti e comparto fieristico

Car rental e trasporti

Non da meno il settore delle auto a noleggio, che come cita Giuseppe Benincasa, direttore generale Aniasa, Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital, in un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna, la regione che più di tutte lo scorso anno aveva dovuto fare i conti con rincari tanto drastici, viene registrato un problema diffuso su tutto il mercato delle automobili perché “Non ci sono auto da comprare. È tutto legato alla crisi dei chip.
L’industria automobilistica, è ora alle prese con una non prevista carenza di chip a livello globale, che ha forzato i costruttori a pianificare chiusure temporanee di stabilimenti, cancellando o riprogrammando in molti i casi la produzione di vetture e furgoni. La carenza di semiconduttori prosegue e non si prevede un ritorno alla normalità. A questo problema si aggiunge quello della transizione energetica”.
In questo articolo, una interessante panoramica di quanto sta accadendo sul mercato del car rental e del noleggio auto:https://www.startmag.it/economia-on-demand/perche-non-smette-di-crescere-il-costo-delle-auto-a-noleggio/

Uno sguardo al futuro

Un interessante articolo di Dario Bongiovanni, ci anticipa che realisticamente sarà il 2025 il vero anno in cui il mercato del turismo d’affari potrà tornare ai livelli di operatività del 2019. Nell’attesa di questo ambito traguardo, l’industria continua ad adoperarsi nell’ottimizzazione dei processi operativi, nel cercare di offrire un costante supporto consulenziale ed informativo, garantendo la sicurezza dei passeggeri.