Gli ultimi due anni hanno chiaramente presentato all’industria dei viaggi una serie completamente nuova di sfide. Come si rivolge a loro un grande player come Bluvacanze Group?
A causa della pandemia abbiamo assistito all’accelerazione di alcuni processi già critici ma anche al subentrare di dinamiche nuove ed inaspettate, di cui ancora non conosciamo esattamente le evoluzioni.
Sicuramente l’utilizzo massivo dello smart working e di relazioni professionali digitali darà una connotazione diversa alla mobilità delle persone, privilegiandone gli aspetti qualitativi rispetto a quelli quantitativi. Non si viaggerà per lavoro soltanto perché non esistono alternative, ma perché attraverso la relazione fisiche tra managers ed impiegati vogliamo ottenere di più di quanto non si possa fare attraverso un web meeting. Il corporate travel, si giustificherà sempre più attraverso logiche di valore aggiunto. In tale ottica il viaggio d’affari non è un costo assoluto su cui massimizzare il saving, bensi un vero investimento come tutti gli altri dell’azienda, che si valuta in ottica di costi/benefici, cioè value/money. Una TMC non sarà valutata solo sulla capacità di ottenere cost saving per il cliente, ma soprattutto sul livello di benessere e valore aggiunto che saprà offrire ai business travelers. Queste performance sono direttamente proporzionali alla qualità professionale del personale impiegato dalla TMC e dal livello di tecnologia che saprà fornire per integrarsi perfettamente nelle dinamiche produttive dell’azienda cliente e delle sue HR policy, mettendo al centro del processo la customer joumey.
Questo è quello che stiamo facendo in Bluvacanze con la nostra TMC, che è Cisalpina Tours. A tal proposito stiamo arricchendo molto anche il nostro set di servizi, offrendo opportunità di Bleisure e più in generale di Travel Welfare, come modelli di omnicanalità integrata e di vera e propria esperienza phygital. Al centro di tutto il processo c’è il business traveler e la sua customer journey, sia fisica che digitale.
La tecnologia può essere un fattore determinante per guidare l’industria verso una ripresa di successo. Quali sono le tue aspettative riguardo a un partner tecnologico come Travelport?
Un partner tecnologico professionale come Travelport può essere determinante per rendere possibile una ripartenza più rapida e soprattutto un’attività sostenibile nel lungo periodo. Le nuove esigenze impongono una vera e propria rivoluzione, che va ben oltre la semplice integrazione di sistemi NDC (già di per sé un’impresa titanica).
La vera sfida sarà quella di fornire risposte semplici e veloci a problemi complessi degli utenti, con un accesso tecnologico immediato e coinvolgente, il più vicino possibile all’esperienza di utilizzo che ognuno fa quotidianamente con Il suo smartphone per informarsi, socializzare, dialogare, acquistare, etc. etc. Il benchmark di performance per Travelport, non è un altro GDS, ma Amazon, Apple, Ebay, Google.
Questa qualità dovrebbe essere disponibile a tutti gli utenti, sia del trade che direttamente al business travelers, per un’esperienza ed un ambiente sempre più condiviso.
Dottor Pellegrino, oltre ad essere amministratore delegato di Bluvacanze Group, lei è anche presidente dell’Associazione Italiana Distribuzione Viaggi (AIDIT). Come giudica il lavoro svolto dalle autorità italiane ed europee per soddisfare le esigenze del nostro settore e, più in generate, per salvaguardare i diritti dei cittadini alla libera circolazione?
È molto difficile rispondere in modo politicamente corretto a questa domanda. È una situazione difficilissima che ha trovato impreparati tutti i governi del mondo e l’intera comunità internazionale, a cominciare da quella sanitaria. Dopo atteggiamenti molto diversi, da paese a paese, anche all’interno della stessa Unione Europea, siamo riusciti ad ottenere alcuni standard ed a superare alcune limitazioni. Ad esempio, come AIDIT, abbiamo favorito l’azione coordinata e congiunta di tutte le associazioni di categoria, per esprimere alle autorità italiane in modo univoco e sistematico le maggiori criticità e proporre le soluzioni più utili. Abbiamo registrato alcuni successi, come l’introduzione del VOUCHER a tutela del cliente finale (prima nazione in Europa), piuttosto che il superamento dei sostegni di stato secondo le regole del Temporary Framework. Di recente abbiamo ottenuto l’apertura di alcuni corridori turistici e l’istituzione di un Travel Pass che superasse il divieto di viaggio per fini turistici in alcune destinazioni.
Ma questa pandemia ha dimostrato che la mobilità è un bene preziosissimo e che non può essere gestita a livello nazionale o regionale. La mobilità delle persone è un valore economico e sociale che può esercitarsi solo a livello internazionale, con un coordinamento politico e tecnologico. Siamo ancora molto lontani dal recuperare questo bene prezioso, ma mi auguro che la lezione sia stata compresa da tutti per il futuro.