Sostenibilità, wellbeing e NDC:
i viaggi aziendali nel 2024
Siamo a metà 2024 e in un Report sui trend dei viaggi d’affari di inizio anno Travelport aveva introdotto un concetto di enorme importanza che acquista sempre più peso nel corso del tempo: quello della sostenibilità che non deve essere solo una “icona a forma di foglia verde” bensì una condotta consapevole e misurata, nel senso di misurare propriamente gli impatti delle trasferte sull’ambiente.
È partita da questo assunto l’intervista con Sandro Gargiulo, head of account management Southern & Western Europe della piattaforma globale di vendita di servizi di viaggio, per andare più nello specifico delle nuove esigenze di travel e procurement manager che vogliono impostare la costruzione di travel policy green e far sì che anche il business travel concorra a pieno titolo nella realizzazione di un bilancio di sostenibilità. Peraltro, ricordiamo che dal 2025 la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) aumenterà gradualmente la platea di imprese che dovrà rendicontare l’impatto ambientale, sociale ed economico (come si fa con il bilancio di esercizio, ndr) utilizzando criteri uniformi a livello europeo.
Qual è il riscontro dell’osservatorio di Travelport sul settore corporate rispetto a questi temi?
“È necessario offrire più trasparenza ai travel manager per aiutarli a comprendere quale sia l’opzione più sostenibile: le aziende sono sotto pressione perché un nuovo quadro regolatorio statunitense le obbligherà a prestare maggiore attenzione alle dichiarazioni sull’impatto ambientale, ad esempio – esordisce Gargiulo -. Ciò premesso, il nostro ruolo di società di tecnologia è di rendere disponibili informazioni chiare e coerenti per predisporre scelte informate. Dobbiamo evitare che la soluzione estrema e indesiderata sia la riduzione delle trasferte di lavoro per diminuire le emissioni di CO2”.
L’invito è rivolto a innovare i documenti che dettano le regole della mobilità aziendale e adottare nuove metriche per far viaggiare meglio i dipendenti. Guardare oltre il controllo del budget di spesa, seppur considerandone sempre il significato primario: cos’altro sta influendo nei viaggi d’affari?
Gargiulo: “Notiamo l’aumento del lavoro a distanza e una maggiore attenzione al wellbeing dei viaggiatori durante gli spostamenti di lavoro: per citare alcune attenzioni, c’è chi cerca sessioni di sport o suite per riposare in aeroporto e attività/servizi che rendano l’esperienza di viaggio per certi versi più simile a un viaggio di piacere. In questo senso le travel policy stanno cambiando, sempre nel rispetto del budget, e pongono la possibilità di scelta di una gamma più ampia di servizi: ecco perché la nostra piattaforma fa grande uso di machine learning, che identifica rapidamente la soluzione migliore per rendere più piacevole una missione”.
L’intervista si conclude su un altro tema sensibile, attinente alla biglietteria aerea.
New Distribution Capability – NDC di Iata è stata al centro di una intensa campagna di comunicazione da parte di Travelport, mirata a sfatare leggende sbagliate e informazioni scorrette.
Le TMC lamentano una complessità ulteriore generata da NDC dal punto di vista dell’integrazione con tutti i sistemi tecnologici che intervengono nella costruzione di una trasferta. E proprio per questo è stata creata la piattaforma Travelport+, che è in grado di rendere disponibile in maniera semplice la nuova “sorgente di contenuti”, aiutando le agenzie di viaggio a vendere offerte aeree personalizzate e competitive.
Perciò abbiamo chiesto a Sandro Gargiulo di lasciarci con un una pillola di saggezza su NDC nel business travel: ascoltalo nella video intervista!
[Notizia pubblicata in data 24 giugno 2024 – Paola Baldacci]