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Un viaggiatore d'affari su quattro
ricorre già all'intelligenza artificiale

Le chatbot di viaggio basate sull’intelligenza artificiale stanno prendendo sempre più piede tra i viaggiatori d’affari. A rivelarlo è lo studio “Chefsache Business Travel” della German Travel Association (DRV), secondo cui il 25% dei viaggiatori business (circa uno su quattro) già ricorrono a questa tecnologia per aiutarsi in situazioni di difficoltà, come ad esempio ricevere alternative di viaggio in caso di imprevisti.

DRV si occupa ormai dal 2012 di intervistare i viaggiatori d’affari annualmente. Di recente, a partecipare al sondaggio online sono stati 200 decision-maker tedeschi provenienti da aziende del commercio, dei servizi e dell’industria, ognuno dei quali effettua almeno un viaggio di lavoro al mese.

Si tratta di uno strumento, quello dell’IA, che ovviamente non è ancora in grado di sostituire un consulente umano nella gestione dei viaggi d’affari, ma che si pone a supporto di numerosi aspetti del travel management. A rifiutarne del tutto l’uso è solo il 3%, mentre il 10% guarda all’intelligenza artificiale come a uno strumento complementare. Va poi specificato che un intervistato su tre considera i consigli di chatbot pari a quelli di un essere umano. Rivelatorio è però quel 29% che esprime una preferenza assoluta verso l’aiuto “artificiale”, si tratta di solito di giovani viaggiatori sotto i 40 anni, in particolar modo donne.

I compiti principali per cui questi tool vengono utilizzati è l’organizzazione dei viaggi: il 51% vi si affida in caso di imprevisti, mentre il 48 % li utilizza per funzioni amministrative, come la richiesta di copie di fatture, mentre il 46% si fa aiutare per scegliere voli e alloggi adeguati.

Intelligenza Artificiale, i vantaggi

Una pianificazione efficiente, aggiornamenti in tempo reale sui voli e disponibilità 24/7 sono i principali vantaggi associati alle chatbot di viaggio e dunque i preferiti dagli utenti-viaggiatori, che necessitano di servizi veloci ed efficaci: il 43% spera, infatti, in un sostegno immediato in caso di problemi come la cancellazione di voli o treni.

La velocità però non è l’unico tema che interessa chi parteggia per l’IA; poter ricevere informazioni estrapolandole da grandi quantità di dati risulta di altrettanta importanza. Il 45% degli intervistati ritiene che un grande vantaggio stia proprio nella capacità di trarre consigli personalizzati dalle analisi dei viaggi e delle preferenze passate, mentre il 40% sceglie di ottimizzare i percorsi di viaggio e risparmiare tempo e denaro utilizzando l’IA.

La survey di DRV prosegue spiegando che le travel management company hanno iniziato ormai da qualche anno un processo di integrazione dell’Intelligenza Artificiale con intenti che vanno oltre l’interazione diretta col cliente, includendo l’analisi e conseguente gestione di grandi quantità di dati nonché il management intelligente dei flussi di comunicazione; il tutto al fine di poter migliorare sempre più l’esperienza dei viaggi d’affari.

Se da un lato ci sono manifesti benefici nell’uso di questi strumenti, non mancano però le riserve: quasi la metà degli intervistati esprime preoccupazioni in merito a potenziali problemi tecnici, banalmente legati alla connessione Internet;. Invece, più o meno il 45% si dice turbato per ciò che riguarda la protezione dei dati e la loro manipolazione da parte dei criminali informatici.

Insomma, laddove la tecnologia fornisce un supporto che è ormai parte integrante e aiuto gradito anche per le Tmc, una consulenza personale che comprende l’esperienza e l’empatia di un consulente di viaggi rimane comunque elemento fondamentale per la gestione dei viaggi d’affari.

Notizia pubblicata in data 10 luglio 2024 – Chiara Cianci