Nel 2023, la spesa per il business travel in Italia ha superato i 21 miliardi di euro – 21,809 per la precisione -, in aumento del 26% rispetto all’esercizio precedente «con una dinamica di prezzi nel settore Travel nettamente superiore all’indice generale di inflazione», precisa il professor Andrea Guizzardi, Direttore dell’Osservatorio Business Travel, oggi incluso nell’Osservatorio Travel Innovation del Polimi, entrambi presentati il 25 gennaio scorso a Milano. Continua: «Ci stiamo riprendendo il valore del 2019 seppure il numero di trasferte cresca meno e resti ancora distante dall’anno pre-pandemico: una forbice che evidenzia il ruolo cruciale delle dinamiche inflattive degli ultimi anni». Il professore fa chiaramente comprendere che i fornitori sono giunti a una tale evoluzione del revenue management da rendere il dinamismo tariffario pressoché impossibile da governare.
I viaggi compiuti per lavoro sono stati 30,2 milioni, per un incremento del 16% sul 2022 quando l’Osservatorio Business Travel valeva 17,1 miliardi di euro.
La netta prevalenza rimane delle trasferte nazionali, che sono 22 milioni 150mila, mentre quelle internazionali sono 8 milioni 091mila di cui 1,672 milioni extra europee. Tra i settori viaggianti, l’industria migliora di più nel complesso anche se il terziario spinge sui mercati intercontinentali. Dei mezzi di trasporto, il “top performer” dell’anno è il treno (+22% – 4,246 milioni di viaggi) mentre l’aereo incrementa del 18% (8,272 milioni viaggi) e l’auto rimane la più utilizzata con 17 milioni 724mila spostamenti (+15%).
La preferenza di trasporti sostenibili va di pari passo con una crescente attenzione per l’impatto delle trasferte sull’ambiente, fa notare la ricerca: «Le medio-grandi aziende italiane continuano a lavorare su questo fronte sebbene con gradazioni diverse. A fronte di un 20% che non presta alcuna attenzione al tema, il restante 80% sta intraprendendo azioni come la selezione di fornitori attenti alla sostenibilità, la partecipazione a programmi di compensazione o l’incentivo ai viaggiatori a scegliere soluzioni più green. Si registrano anche iniziative evolute come l’adozione di una green travel policy, la stesura di un rapporto sulle emissioni prodotte dai viaggi o la definizione di un budget per la CO2».
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Tariffe 2023 oltre il doppio dell’inflazione in Italia
Le previsioni di aumento di spesa dell’Osservatorio si attestano sul 15%, valore che se confrontato sul 2019 sarà del 30%: «Da interpretare come il contributo che i viaggi d’affari hanno pagato all’inflazione», osserva Guizzardi. Una incontestabile verità che il dettaglio (si veda la slide) mostra palesemente: a fronte di un indice generale di inflazione del 2023 del 6,1%, l’hospitality ha aumentato i prezzi del 14%, il trasporto aereo pax del 24,8% di cui i voli nazionali a +44,7% e quelli europei a +24,9%; infin i trasporti ferroviari del +4,4%.
[Per GBTA il valore del business travel in Italia è 34,3 miliardi di dollari nel 2023]
Business travel 2023, i TREND
Digitalizzazione, sostenibilità, wellbeing organizzativo e duty of care sono le tendenze individuate dall’Osservatorio, supportate dai fornitori.
«Benessere del viaggiatore e crescita del comparto alberghiero sono trend conclamati – esordisce Gloria Milani, senior director TMCs & consortia sales – Europe & North Africa durante la tavola rotonda a margine della presentazione dei dati -. Le aziende si attendono l’aumento della spesa per i viaggi purché con un ROI accertato: se non c’è valore non c’è trasferta. Inoltre, i criteri ESG entrano impetuosamente nel business travel e i decision maker di grandi società sono disposti a spendere di più per avere servizi sostenibili, inclusivi, socialmente impattanti nei territori».
Secondo le analisi del Politecnico, i livelli molto diversi di digitalizzazione delle aziende tra pre-viaggio e end-to-end sono molto differenti. Spiega Federica Russo, ricercatrice e analista degli Osservatori Digital Innovation: «Chi utilizza strumenti digitali è affiancato da una Tmc e li impiega per migliorare i budget delle trasferte, per modificare la travel policy, per misurare la CO2 e identificare nuovi fornitori. Inoltre, sempre più aziende integrano le diverse soluzioni digitali tra BT management e pagamenti».
Nei pagamenti la spinta della digitalizzazione
A questo proposito, Corrado Soda, Director di American Express Italia per PMI e large account sales, ha introdotto i virtual payments quali soluzioni di pagamento integrate con i sistemi contabili e di prenotazione delle agenzie di viaggio che permettono di essere configurate per importi, data, per circoscrivere i fornitori, ad esempio scegliere solo hotel che attuano policy sostenibili di risparmio di energia, per esempio. Osserva: «Riconciliazione e rendicontazione, raccolta dati: questi strumenti sono preziosi per analizzare, i dati sono in Cloud e scaricabili: non è un solo tema di controllo e aderenza alla policy, ma di determinazione della performance dei fornitori. Infine, questi strumenti di pagamento centralizzati basati su vurtual payments liberano energie e permettono di concentrarle sulle attività a maggior valore aggiunto».
Benessere è anche sinonimo di rassicurazione mentre si viaggia e a garantirla ci sono coperture assicurative in evidente sviluppo sia per l’adozione sia per offerta che spazia fino ai familiari dell’assicurato. «I viaggi business del 2023 sono tornati quasi ai volumi del 2019 con maggiore sensibilità ad assicurarsi: rispetto al 2019 abbiamo incrementato del 30% le coperture sulle aziende – spiega Erika Delmastro, chief Travel officer di Europ Assistance -. Finalmente le aziende hanno compreso il significato di duty of care anche perché lo smart working implica una sicurezza always on dei dipendenti. È cambiato il mindset con eventi atmosferici estremi ed eventi geopolitici. Gli elementi imprescindibili che chiedono oggi sono assistenza H24, massimali alti di rimborso spese mediche (500mila euro), rientro del paziente in caso di infortunio».
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Notizia pubblicata in data 26 gennaio 2024 – Paola Baldacci