Prezzi al rialzo in Europa, in discesa in Asia
e in stallo negli Stati Uniti
A metà anno, è il momento di una valutazione complessiva del budget di spesa dei viaggi d’affari: con la settimana numero 27 (la prima di luglio), Eurocontrol ci dice che il traffico aereo europeo è quasi in linea con il 2019. Facile, penserete, visto che siamo in piena stagione delle vacanze. Ed è per una domanda di tempo libero effervescente che le tariffe aeree rimangono alte, così come quelle alberghiere.
Cosa ci aspetta nel terzo trimestre, quello in cui i settori air e accomodation fanno cassa grazie al traffico leisure?
Gli analisti del business travel sono unanimi nel constatare che finché non avremo un settore stabile (ripreso nella totalità dagli effetti della pandemia) e diversi trimestri di attività regolare nelle trasferte di lavoro (praticamente impossibile, visto che le abitudini di viaggio sono mutate), ogni previsione difficilmente si mostrerà accurata.
Ciò premesso, sono altrettanto certi nell’affermare che in Europa l’andamento al rialzo dei prezzi persisterà su tutte le rotte aeree: nazionali, intraeuropee e intercontinentali; ciò è dovuto a un’offerta ancora bassa rispetto alle richieste. Invece, in Asia e nelle regioni del Pacifico sudoccidentale stanno cominciando a scendere rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Infatti, con la riapertura dei mercati di Cina o Giappone, il divario tra la domanda di viaggio e la capacità delle compagnie aeree si è attenuato. Lo stesso accade nei cieli statunitensi dove nei voli interni si manifestano i primi cenni di retromarcia dei picchi tariffari.
Ma la vita delle previsioni è del tutto incerta, tengono a ribadire gli studiosi dei prezzi.
Si tenga conto che la volatilità non è mai stata così elevata e persisterà fino al quarto trimestre del 2023. Lo spiega anche Suzanne Neufang, presidente di Gbta – Global Business Travel Association, che a metà agosto tiene la consueta convention annuale (quest’anno a Dallas): «Nell’agosto dello scorso anno, il nostro GBTA Business Travel Index prevedeva che il settore sarebbe tornato ai livelli di spesa pre-pandemia di 1,4 trilioni di dollari entro la metà del 2026. Alla nostra convention sveleremo una previsione aggiornata. Sarà interessante vedere in che modo l’aumento dei prezzi, l’incertezza del mercato e altri sviluppi globali hanno influito sull’ultimo anno e cosa significa per i viaggi d’affari futuri».
[Notizia pubblicata in data 26 luglio 2023 – Paola Baldacci]