Viaggi a Cuba e Stati Uniti:
le risposte ufficiali sul visto
Dopo la decisione del Governo americano di indicare Cuba come un Paese non-collaborativo nella lotta al terrorismo (in un elenco di altre nazioni), per i viaggi verso gli Stati Uniti sono state introdotte nuove regole anche per noi italiani, normalmente partecipanti al programma Visa Waiver Program (VWP), cioè nella lista dei Paesi “senza visto”.
In pratica, le persone che hanno soggiornato a Cuba a partire dal 12 gennaio 2021 non possono più entrare negli States con un’Esta (autorizzazione elettronica al viaggio, ndr), ma devono obbligatoriamente richiedere un visto.
La restrizione ai viaggi nell’ambito del VWP si applica anche ai viaggiatori che hanno la doppia cittadinanza di un Paese della lista VWP e di Cuba, al momento in cui richiedono l’Esta.
L’ambasciata statunitense in Italia ha recentemente (il 7 luglio 2023) chiarito che si può richiedere un appuntamento di emergenza attraverso questo sito web, includendo nella richiesta la data e lo scopo del viaggio, nonché le informazioni contenute nel messaggio del U.S. Customs and Border Protection ricevuto in merito al proprio status Esta.
A oggi, sia il sito ufficiale Esta che la nuova applicazione digitale per ottenerlo sono aggiornati in merito alla domanda numero 9, in questo modo:
- “Si è recato/a o si trovava in Cuba, Iran, Iraq, Libia, Corea del Nord, Somalia, Sudan, Siria o Yemen a partire dal 1° marzo 2011?”
L’Associazione Visit USA Italy, che riunisce la filiera del turismo in Italia e che promuove viaggi verso gli U.S.A., spiega che se si risponde YES si apre un altro menu dove va indicato il paese di soggiorno tra quelli indicati, con date e motivo del soggiorno.
Dunque, chi ha viaggiato a Cuba tra il 1° marzo 2011 e l’11 gennaio 2021 (quando scatta l’obbligo di visto) può richiedere un Esta.
Naturalmente è ancora possibile entrare negli States con Esta se si è stati a Cuba prima del 12 gennaio 2021, dopo questa data è assolutamente necessario richiedere uno dei numeri visti non-immigranti che dipendono dai motivi del viaggio (studio, lavoro, giornalisti, scambi culturali e altri ancora).
[Approfondisci sulla norma sul sito dell’Ambasciata statunitense in Italia]
[Notizia pubblicata in data 26 luglio 2023 – Paola Baldacci]