Skip to main content

Viaggi d’affari e trasporto aereo
al centro della rendicontazione di sostenibilità

L’impatto ambientale degli spostamenti, di piacere così come per affari, è stato a lungo una “questione culturale” e lo è rimasta politicamente, ma sempre di più diventa strettamente aziendale, dal punto di vista strategico. Non solo per la Corporate Sustainability Reporting Directive, o CSRD, che obbligherà le grandi imprese alla rendicontazione societaria di sostenibilità dal 2025, ma anche perché le iniziative che predispongono degli standard segnano un cambio di paradigma. A cominciare dal trasporto aereo con il Regolamento europeo RefuelEU Aviation (una delle riforme del pacchetto “Fit-for-55”) sulle quote minime di Saf da rendere disponibile negli aeroporti dell’Unione. A partire da gennaio 2025, con la sua introduzione si fissano per legge i livelli di carburante sostenibile da miscelare con il tradizionale: il 2% per cominciare fino ad arrivare al 70% nel 2050.

Ne avevamo già parlato in questo articolo sul “Saf accolto tra i carburanti sostenibili” proprio qui su News&Views e siamo tornati a dibatterne con il Gruppo Lufthansa durante un evento dedicato, ad un anno e mezzo dall’introduzione delle Green Fares, che sono state acquistate dal 3% dei passeggeri nel primo esercizio.

Di fatto, i sustainable aviation fuels (Saf) rappresentano l’opzione immediata per le compagnie aeree nel percorso verso la neutralità in termini di emissioni nette di gas a effetto serra secondo l’Icao (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile istituita dall’ONU). La ragione è semplice: i Saf sono già certificati per l’uso aeronautico, in quanto compatibili con il livello tecnologico degli aerei attualmente in servizio, mentre altre soluzioni di motore a propulsione a idrogeno o elettrica sono in una fase ancora di studio.

Con diversi programmi, oggi le compagnie aeree offrono pacchetti di acquisto di Saf alle aziende, per contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio associate ai viaggi aziendali, rispondendo alla crescente sensibilità verso pratiche sostenibili e alla pressione di normative ambientali più stringenti. Molte imprese, infatti, includono nel loro bilancio di sostenibilità non solo le emissioni generate dalle proprie operazioni, ma anche quelle derivanti dalle trasferte dei propri dipendenti (Scope 3).

Ed è qui che il business travel entra in gioco come attività che unisce in partnership le imprese-clienti, le travel management company e le aerolinee. Oltre a vantaggi reputazionali, laddove l’immagine dell’azienda si rafforza come responsabile e attenta all’ambiente, con queste iniziative le compagnie aeree costruiscono relazioni più forti con i clienti aziendali, fidelizzandoli con soluzioni che offrono sia un impatto ambientale ridotto sia un valore aggiunto per le loro attività di CSR.

Perché proprio oggi nascono queste iniziative da parte dei principali gruppi di aviazione come la già citata Lufthansa così come Air France-KLM, British Airways, Delta Air Lines, United e American Airlines? Perché in questo modo si favorisce lo sviluppo dell’infrastruttura Saf, incentivando la crescita della domanda e contribuendo a ridurre i costi a lungo termine di un carburante costosissimo e poco accessibile.

Ecco che “volare responsabilmente” diventa parte di quel cambio culturale che la CSRD stabilisce imponendo la rendicontazione di sostenibilità come uno standard per tutte le imprese: da un modello economico incentrato esclusivamente sulla massimizzazione del profitto, l’Europa sposta il paradigma sulla considerazione dell’impatto sociale e ambientale delle attività aziendali. Questo cambiamento di prospettiva richiede un profondo ripensamento dei modelli di business e delle strategie.

E anche chi si occupa di viaggi d’affari contribuirà agli obiettivi di decarbonizzazione, lavorando a stretto contatto con i sustainability manager e i ruoli aziendali deputati a elaborare il Report, che deve necessariamente fondarsi su tre azioni: misurazione, riduzione e neutralizzazione delle emissioni residue, al fine della pianificazione dell’azione di mitigazione climatica e della sua rendicontazione agli stakeholder.

Approfondisci sull’evento Flying Responsibly

Notizia pubblicata in data 24 ottobre 2024 – Paola Baldacci