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Voli a corto raggio in Francia: vietati se c’è un treno. Ma…

In Francia, il pacchetto di misure “Climat et Résilience” – approvato dall’Assemblea governativa nel 2021 – ha portato nel maggio 2023 (pochi giorni fa) all’emanazione della legge che di fatto vieta i voli a corto raggio se esiste l’alternativa ferroviaria che impiega meno di due ore e mezza.

Oltre al plauso per l’attenzione che il Paese d’Oltralpe sta mettendo nei progetti per la sostenibilità, l’iniziativa evidenzia diverse restrizioni, che le associazioni ambientaliste non hanno mancato di sottolineare. Vediamone giusto un paio.

Ad esempio, il Ddl prevede che il collegamento tra le due stazioni deve essere “fornito senza cambi di treno tra esse, più volte al giorno e con un servizio soddisfacente”. Inoltre, la connessione ferroviaria deve consentire più di 8 ore di presenza nella destinazione di arrivo nell’arco della giornata, durante tutto l’anno. Quindi, solo i collegamenti aerei Parigi-Orly-NantesOrly-Lione e Orly-Bordeaux rientrano nell’ambito di applicazione del decreto.

Sembra che la Francia abbia voluto emanare un provvedimento “di facciata” senza considerare le consultazioni indipendenti che suggerivano l’abolizione di tutti i voli interni in caso di alternative ferroviarie inferiori alle 4 ore. Infatti, in media, su tali tratte un aereo emette 77 volte più CO2 per passeggero rispetto al treno.

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[Notizia pubblicata il 29 maggio 2023 – Paola Baldacci]