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Point of View: New Distribution Capability (NDC) dalla prospettiva della TMC

Di NDC abbiamo avuto l’opportunità di dibattere durante una tavola rotonda organizzata da Guida Viaggi con Amadeus (foto sopra) e altri qualificati stakeholder del settore dei viaggi. Come noto, il programma di Iata che pone le compagnie aeree nelle condizioni di distribuire i loro contenuti in una modalità diretta e con una maggiore personalizzazione è stato lanciato 12 anni fa. Oggi realizza 1 vendita su 10 a livello globale mentre i vettori realizzano il 30% delle vendite dirette attraverso questa tecnologia. Purtroppo, attualmente non gestisce in maniera integrata con i sistemi gestionali aziendali o di agenzia un cambio di biglietto, di nome, di aggiunta di servizi ancillary e questo rappresenta per le agenzie di viaggio e, a maggior ragione, per le Tmc un ostacolo all’esecuzione puntuale della propria missione. Che non è prenotare ed emettere titoli di viaggio, bensì analizzare, rendicontare, offrire consulenza sugli investimenti per le trasferte di lavoro.

Di fatto, la principale criticità è sull’operatività.

Il processo di trasferta è molto complesso e dal momento dell’autorizzazione fino all’atterraggio a un sistema gestionale completo, oggi conosce un livello di standardizzazione a garanzia di esigenze ben precise: raccolta di informazioni, sicurezza, assistenza. Nel business travel tutto si basa su una progettualità tra Tmc e clienti: l’agenzia quota non solo il biglietto, ma un lavoro molto più ampio, fatto di business intelligence, riconciliazione amministrativa, sicurezza.

Ecco, con Ndc viene sovvertito un “meccanismo” basato sull’integrazione di sistemi e processi ben collaudato: un ecosistema che viene completamente stravolto e nessuna azienda può dirsi pronta a farlo.

Pur avendo all’attivo alcune implementazioni con alcuni vettori, ci aspettiamo che NDC sia reso disponibile dagli unici interlocutori attualmente in grado di investire in implementazioni tecnologiche in ambito distributivo e capaci di garantire l’efficienza dei processi in tutte le fasi di ricerca, prenotazione, arricchimento dei servizi legati a un posto aereo e post-vendita (variazioni e rimborsi, ad esempio). Cioè i global distribution system (GDS).

Una TMC non può diventare una software house per rendere disponibile una tecnologia: chi pagherebbe il costo di implementazione? La marginalità degli intermediari, quali sono le TMC, è esigua e pensare di acquistare direttamente dai siti delle compagnie aeree significa inserire a mano tutti i dati del passeggero e senza più offrire riconciliazione automatica. Impensabile nei viaggi d’affari!

È un bene se la tecnologia collabora al fine di incrementare il valore, ma l’importante è che chi la fornisce offra leve per ripagare i costi all’intermediario.

Inoltre, i travel manager si aspettano strumenti per tenere sotto controllo il budget di spesa delle trasferte e il trasporto aereo è un capitolo piuttosto esoso nell’ultimo anno: il modello di pricing che le linee aeree hanno introdotto per spingere le vendite via NDC (con una surcharge applicata alle tariffe) manda completamente fuori mercato quelle stesse tariffe. Un altro dettaglio critico per la sostenibilità di NDC nel business travel, che pone la competitività come prima legge aziendale.

In conclusione, le priorità per le aziende che si battono in scenari competitivi sempre più affollati per esportare le proprie eccellenze nel mondo sono di far viaggiare i propri dipendenti in modalità conveniente, sicura e più sostenibile nei confronti dell’ambiente. Da parte di una TMC non può che venire l’impegno di continuare a offrire queste opportunità, cercando di proporre l’accesso a contenuti in modo scalabile, sempre rimanendo disponibili al confronto con quei partner che vogliano raggiungere una soluzione distributiva efficiente per tutte le parti.

Notizia pubblicata in data 2 Novembre 2023 – Paola Baldacci